mercoledì 28 febbraio 2007

L'IPERMERCATO DELLA MIA CITTA'.......


L’ipermercato aperto nella mia città è forse è un attimo sovradimensionato se teniamo conto che non arriviamo a 18000 "anime".
Quando entra una signora abituata a fare la spesa nel negozio sotto casa viene colta da agorafobia e labirintite già all’altezza del banco formaggi (3 kmq). Se non viene soccorsa in tempo da “Marisa, ho sempre un sorriso per Te” di solito muore nel giro di qualche ora.
All’ipermercato della mia città c’è un unità cinofila sempre pronta. Sono ex cani da valanga in pensione. Adesso cercano le persone che si sono smarrite tra il banco freddo e la pasticceria.
La pescheria dell’ipermercato della mia città inizia vicino al banco salumi, ma finisce a Cesenatico. Così il pesce è sempre fresco, ma tu devi pagare il pedaggio autostradale se vuoi comprarti il capitone da fare in umido.
All’ipermercato della mia città c’è anche il reparto “Etnico” (5,1 kmq). L’altro giorno una massaia incuriosita è tornata a casa con il “preparato per cus cus uzbeko”. Il marito l’ha uccisa con il Mocio Vileda.
All’ipermercato della mia città io ci vado anche se non mi serve nulla. Tanto c’è sempre qualche "bella" offerta. Ieri ho comprato un “set di coltelli, mortaio e pestello per cioccolato”.
Più tardi, a casa, quando ho realizzato, ho pianto..............ma in silenzio.

martedì 27 febbraio 2007


...Due persone possono parlare sotto lo stesso tetto per molti anni e non incontrarsi mai veramente............altre due, dopo poche parole, diventare un unica anima...

PENSIERO CINESE PER LA GIORNATA DI OGGI


"Siate come la piccola supposta, che quando è chiamata a fare il suo dovere lo fa fino in fondo, e senza mai guardare in faccia nessuno. Si mette subito in cammino cercando umilmente la propria strada. E se qualcuno le si para davanti dicendole con presunzione ed arroganza: "Lei non sa chi sono io!" intimamente sa già che non può essere altro che uno stronzo "


[.....un ringraziamento particolare all'amico Sergio dalla Thailandia che spesso e volentieri mi allieta e m'illumina con queste piccole perle di saggezza orientale.....]

lunedì 26 febbraio 2007



...quando ti metti a saltare di gioia, bada che qualcuno non ti tolga la terra da sotto i piedi!!!!!!...

Noi, spesso e volentieri, tendiamo a dimenticare che la felicità non s'identifica col raggiungimento di qualcosa che non abbiamo; ma si tratta, al contrario, di individuare e di apprezzare ciò che già possediamo.....

sabato 24 febbraio 2007

ULTRAS O SINDACALISTA????

........L'amletico dubbio che sta assillando migliaia di giovani "iperattivi" italiani.........

giovedì 22 febbraio 2007

Al Cavalèr...un mito...una leggenda



Ebbene si possiamo dire d'aver lavorato e di lavorare tutt'ora (con immenso onore) col "cavalèr", Paolo Mammi, una leggenda della Gestione Sportiva Ferrari..........ben 30 e passa anni di F1, ovvero "dalla lamèra al carboun" (dalla lamiera al carbonio).......Non basterebbe un blog intero per raccontare la sua storia e gli aneddoti vari di tanti anni vissuti all'interno dell'ambiente automobilistico sportivo.......questo vuole essere un piccolo tributo per chi vede avvicinarsi la tanto meritata pensione.
[nella foto ANSIA "al cavalèr" in mezzo a me "il Giova" (a sinistra) e al "Nacio" (ovviamente a destra)....solo unendo i nostri campionati del mondo costruttori potremmo dire d'aver raggiunto e superato di 1 gli 11 campionati vinti da questa leggenda]
GRAZIE PAOLO!!!
Il Giova e Nacio

martedì 20 febbraio 2007

...NOTTE...




La notte....una stanza speciale


che si apre nella mente tra luci


e contorni incerti da disegnare


con i propri sogni o le proprie


paure....Questa notte però mi


arrendo, la lascio così, con i suoi


misteri.......troppo stanco per


afferrarne il senso. D'altra parte


sarà un p'ò anche questo il suo


fascino!!!....Mi dico......

lunedì 19 febbraio 2007

IL CAZZARO E I SUOI PROFETI........


C'è sempre qualcuno che ti vuole
indicare la strada....la sua strada...
C'è sempre qualcuno che ti vuole
modellare, plasmare, modificare,
cambiare a sua immagine e somiglianza...
C'è sempre qualcuno che crede
che questo sia giusto e "da amico"...
C'è sempre qualcuno che attenta
alla tua integrità, alla tua individualità,
alla tua vitalità.......
........C'è sempre QUALCUNO!!!......


sabato 17 febbraio 2007


Continuerete a bloccarvi

senza colpa e tanto tormento

le braccia incrociate e l'animo pure

in attesa di un contatto.

Le azioni e le tentazioni

danzano intorno

come fiamme malaticce

e nei vostri sguardi di pazzi

tutto si richiude

in solitudini di noia.

Verrà il tempo in cui

le piaghe solcheranno il culo

e per la strada dei selvaggi rosai

distribuirete caramelle

ai viandanti...

CHE RUMORE FA UN GIORNO CHE MUORE?


Tra foto accavallate di ricordi che non vale la pena ricordare, urla di un palo di ferro schiantato sul cemento, un letto intriso di pianto e odore di morte.....mi scorgo.....

Unghie spezzate sul cemento, bruciore nelle vene, bruciore nella mente che invoca, che chiede, che sente....tutto vede, quello che c'è da vedere....quei "troppissimi" giorni infiniti, consumati, disordinati, buttati, sprecati.....quei "troppissimi" giorni spesi ad imparare che sapore hanno le parole, senza mai trovare l'unica, la sola che dicesse..........Che rumore fa un giorno che muore?....

...ENDLESS...


venerdì 16 febbraio 2007

...MICHELE INCONTRA MICHELE...


Ti conosco, io lo so come sei....come sei davvero...io lo so come sei, niente maschere con me, nessun tipo di carnevalata. Tu sei il tipo che non usa la mente....

Una volta credevo che al mondo ci fossero 2 categorie di persone: quelle che usano la mente e quelli che non lo fanno. Poi ho capito. Tutti hanno la mente, ma non tutti vogliono usarla.....perchè non è mai questione di intelligenza e sensibilità, no, quelle sono tutte stronzate da film, spiritualismo spicciolo e autoesaltazione personale. Non ci sono alibi, non ci sono scuse.

La realtà è sempre, in ogni momento, di fronte a tutti....e tu non vuoi vederla. Non usi la mente, ma io te la farò usare, puoi starne certo. Normalmente non lo faresti....NO! Sei troppo impulsivo!...Non lo faresti nemmeno con una pistola puntata in fronte, preferiresti affrontare la paura, preferiresti giocarti la vita piuttosto....ma adesso siamo soli....adesso siamo io e te....una pilot nera ed un foglio bianco....e finchè sei quì tra queste righe, tu mi appartieni, in maniera totale...assoluta....ed io ti costringerò con la forza a ragionare, anche a costo di farti del male. Perchè???....E' troppo presto per i perchè, prima devi sentire la storia....Ti piacerà, è una specie di storia d'amore.....o di odio....alla fine anche l'odio per se stessi è amore no? Non sei forse disposto ad ammettere che ogni cosa che ci muove alla fine è amore?

Ora facciamo le cose con ordine, prima la storia poi le spiegazioni.

A scuola, sin da piccolo, ero uno dei molti, uno dei tanti.......forse meno dei molti e meno dei tanti...Non particolarmente sportivo, non particolarmente sveglio, non particolarmente niente.....Stavo per ore e ore chiuso in camera a fissare il soffitto e a pensare, pensare semplicemente. Ricordo anche che amavo leggere, e forse lo amavo già prima di impararlo, quando prendevo tra le mani i libri "enormi" di mio padre, li aprivo e dentro vedevo queste lunghe distese nere di simboli senza significato.....allora non sapevo cosa fossero i libri, ma desideravo imparare a leggerli, perchè mi dicevo che dentro i libri tutte le cose venivano spiegate. Durante la scuola qualcosa iniziò a cambiare. Vidi l'infanzia, l'amicizia, cominciare a sbiadire a disperdersi nel mondo enorme. Vedevo i miei compagni farsi adulti, iniziare a fumare, a bere e andare a donne. Le ragazzine truccate diventavano sempre più inavvicinabili e iniziavano ad andare in bagno a coppie.....a fare che poi???? Come se già sapessero il loro posto, come se qualcuno gli avesse dato delle precise istruzioni in merito.....cambiavano per andare a collocarsi nei tasselli lasciati loro liberi dalla società. Arti e mestieri.....tu sarai poliziotto, tu sarai commessa, tu sarai marito e tu sarai madre, tu ladro, tu politico, tu puttana e tu dottore.....però....però si erano scordati di me.....io ero sempre lo stesso e non capivo.....non capivo cosa facesse la differenza; perchè anch'io non cambiavo e non trovavo il mio posto??? Perchè non abbandonavo il mondo dell'infanzia anch'io??....Così da un giorno all'altro mi trovai solo in un mondo di adulti....o meglio....in un mondo di persone che pensavano di essere adulti.....perchè??....Ecco l'ennesimo pechè.... Vuoi bruciare le tappe? Vuoi che interrompa la storia? Cosa c'è, ti brucia voltarti indietro e osservare il passato? No.....non è da te vero? Sei troppo orgoglioso......sei troppo testardo.....sei troppo coglione!!!

E' solo che, e questa volta te lo devo dire, in quel mondo pseudo-adulto tu avevi già una collocazione.... Eri già pre-impostato come lo erano tutti gli altri....Ti ricordi io sono quì a raccontarti la mia storia, che è la tua....perchè??...Mi hai stancato, comunque credo di esserci riuscito alla fine, a portarti dove volevo......e se non ci sono riuscito si vede che non sono abbastanza bravo, o tu non sei abbastanza attento. Non ha importanza adesso.....non più....Volevo solo portarti a questa semplice domanda, a questo semplicissimo pensiero che non è mio....ma è tuo.....perchè ti ho mentito, e nella tua mente non c'è niente che mi appartenga, e tutto quelli che ci trovi è tuo....solo tuo. I piaceri piacevoli e quelli spiacevoli, il bene e il male, la felicità e il dolore......è tutta roba tua ed io non ci ho niente a che fare con quelle cose.....io con quelle cose ho smesso di giocarci tanti tanti anni fa.

Non lo so come ti senti adesso, mi piace pensare che ti senti come me.....stanco.....affannato come dopo una lunga corsa.....sbattuto.....scosso. Domani avrai dimenticato, domani tornerai nei ranghi, e ti domanderai che diritto ho io a dirti certe cose o anche solo a fartele passare nella mente. Il punto è che io non ti ho detto nulla che tu non sapessi già. Ricordi cosa ti dissi all'inizio?? Tutti hanno la mente, ma non tutti vogliono usarla. Io te l'ho fatta usare.....Spero almeno questo....almeno per una frazione di secondo. Non so cosa succederebbe se tutti la usassero sempre, non per scelta, ma per natura. Forse adesso non mi troverei in un mondo di palmari e televendite, non lo so......forse ci sarebbero solo persone tristi e sole, neanche questo so, non mi faccio più domande, ho smesso. Non so neanche dirti perchè l'ho fatto, e come mi sento adesso ad averlo fatto.....forse solo per sapere almeno come ci si sente ad essere un piccolo tarlo.......un piccolo tarlo rannicchiato in fondo al cervello che dice con la sua vocetta stridula: "SEMPLICI GESTI.....SONO I SEMPLICI GESTI A RENDERCI VERAMENTE UGUALI...."

Pensa Michele.......non smettere mai di far volare i tuoi pensieri!!..........

giovedì 15 febbraio 2007


Sapessi di che colore sono le parole è un segreto che non riuscirei a racchiudere nel guscio di madreperla in cui riposano le piccole parti di me che non sono riuscito a conservare bene attraverso gli anni.....le fughe sotto un sole che non mi ha mai visto, figlio di una luna che non mi ha mai conosciuto veramente...Ho sparso sputi, saluti, preghiere...Ho pagato oro falso per oro vero...Mi sono sbagliato e mi sono stancato di sbagliare...Non sono sceso dalla giostra neanche quando mi sono sentito male e avevo voglia di vomitarmi l'anima addosso e di perdere un pò delle cose che mi porto appresso che ho rubato e non so buttare.......perdere....lasciarmi alle spalle su questi sentieri così chiusi da non tornare indietro perchè prendiamo sempre strade a senso unico e nessuno mi ha mai indicato da che parte sta...................l'Inferno...................L'inferno non lo conosci neanche tu, e te ne accorgi quando ricevi una telefonata rotta dal pianto e la sera è un lungo fiume senza appigli....che ti tira dentro nel centro esatto della sconfitta....ed è questo l'unico sapore che riconosci sempre...senza una descrizione fatta da una mano malferma e malata che riposa in un letto sfatto su coperte dai colori sgargianti e cerca solo con i sogni di scacciare via l'immagine persistente dei tuoi piccoli squallori quotidiani che ti porti appresso da quando sei nato.........povero piccolo, bambino torturato, cresci e ti accorgi che sei sempre tu e sarai sempre e solo tu in una folla da carnevale, in cui tutto è silenzio fuori da te e tra la neve di criandoli e stelle filanti capirai che la vittoria è prerogativa del silenzio e non ci sono nuove cose da scoprire ma solo vecchie cose da capire, basta solo non lasciarsi affogare dal rumore di terremoto sotto i piedi quando trovi la soluzione dell'indovinello e capisci che per quanto tu possa amarla, alla vita non frega un cazzo di te!!!!!!

...Grazie Giorgio....


IO SE FOSSI DIO

[Giorgio Gaber ]

"...Io se fossi Dio,
farei quello che voglio,
non sarei certo permissivo,
bastonerei mio figlio,
sarei severo e giusto,
stramaledirei gli Inglesi
come mi fu chiesto,
e se potessi
anche gli africanisti e l'Asia
e poi gli Americani e i Russi;
bastonerei la militanza
come la misticanza
e prenderei a schiaffi
i volteriani, i ladri,
gli stupidi e i bigotti:
perché Dio è violento!
E gli schiaffi di Dio
appiccicano al muro tutti!

Ma io non sono ancora
nel regno dei cieli,
sono troppo invischiato
nei vostri sfaceli...

Finora abbiamo scherzato!
Ma va a finire che uno
prima o poi ci piglia gusto
e con la scusa di Dio tira fuori
tutto quello che gli sembra giusto.

E a te ragazza
che mi dici che non è vero
che il piccolo borghese
è solo un po' coglione,
che quel uomo è proprio un delinquente,
un mascalzone, un porco in tutti i sensi, una canaglia
e che ha tentato pure di violentare sua figlia!

Io come Dio inventato,
come Dio fittizio,
prendo coraggio
e sparo il mio giudizio e dico:
"Speriamo che a tuo padre
gli sparino nel culo cara figlia!".
Così per i giornali diventa
un bravo padre di famiglia..."

QUEI MOMENTI....


Quei momenti in cui
ti chini a raccogliere uno straccio da terra
e una volta in mano ti accorgi
che è la tua immagine riflessa...

Quei momenti in cui
specchiandoti nella tazza del cesso,
trovi una certa smiglianza...

Quei momenti in cui...

mercoledì 14 febbraio 2007

...GIOVEDI' GRASSO...



...Ho visto l'arlecchino del dolore

vestiva i colori del mio costume,

danzando nell'obilo

di un'oscuro carnevale...

NON VORREI ESSER QUELLA FOGLIA...


Non vorrei esser
quella foglia morta
di platano...
...sola...
in mezzo al marciapiede...
...pulito...
che la vecchia seccata
di lì passando
sotto una scarpa
ha "strascicato"
in strada
prima di riprendere
le sue faccende
e il cammino...
................................
...non vorrei esser ma...

CAOS...OVVERO CENERI ASTRALI...


La serenità si spegne lenta quando scopri che non c'è sempre, quando senti la parola morte, quando impari il suo significato.
Tu rifletti, ma non sai capire e la vita assume un altro significato, in quell'ora che nessuno vuole, senza pensare alla velocità del tempo. Dicono che sarai libero come l'aria in un sogno che si chiama "anima", dicono che non avrai più bisogno di sognare, in quell'utopia che è forse lo "spirito". Dicono che sarà solo un passaggio; per volere o per errore, essenza senza prigioni intorno, luce ultima che riflette un tramonto. Sarà breve come un ponte sospeso sopra nebbie nella memoria, ridefinendo la materia come la fine di una bella storia.
Non sarà una lapide scarna ad essere simulacro del mio ricordo, non sarà la fredda terra ad avermi come giglio.
Danzano fredde stelle della splendente Andromeda, specchi celesti di luminosità lontane nel tempo e nello spazio. Vortici ancestrali vincolano ciò che è impalpabile, assecondando atomi immobili, mutanti dimensioni dai colori effimeri e dagli odori acri del ricordo. Moltitudini di particelle vaganti in venti urlanti, simulazioni, ciclico ruotare delle monolitiche ruote del fato. Respirare in cubi di nera vertigine, assaporando la fine del cosmo, soffermandosi su ciò che la mente non può contenere. Divincolarsi nelle spire della notte, occultando la brillantezza che solo materie nobili sanno donare senza tradire.
Disconnetto la mia mente nel vagare in dissolvenza, respiro l'epilogo che dona l'infinito, rifletto, nell'unico senso possibile. Ascolto frequenze lontane, ovattate da correnti cosmiche, nell'infinito viaggio che respinge la carne...cenere alla cenere, polvere alla polvere....dicono!!!

...IL SENSO DELLA VITA...


Il senso della vita sta in una metropolitana.
Si nasconde li, un po' rintanato, un po' rincantucciato, intimidito e intirizzito, un po' rincoglionito, ma è pur sempre il senso della vita e si trova in una metropolitana. Una di quelle belle decadenti, abbastanza sporche e piene di zombie addormentati che credono di andare a lavorare. Come quella che i londinesi prendono alla mattina e pomeriggio, tornando sempre a casa come piccioni viaggiatori troppo vecchi per ribellarsi. E' lì che le cose si capiscono, che il ventre puzzolente della vita ti appare in tutta la sua potenza, lì il peto dell'esistenza mostra la sua faccia bella. E' bello sentire la puzza delle ascelle del dirigente alla tua destra, l'alito pesante della vecchia davanti a te, la scoreggia del bambino al centro del vagone, i capelli sporchi del metallaro conformista. Io amo tutto questo, specialmente quando il calderone di odori è intriso di un po' di sano buon smog. Il fumo di un diesel è l'ideale, ma anche l'alito sporco della città, il suo naturale odore di fegato putrefatto, non dispiace.......tutto ciò l'ho vissuto per soli 2 giorni, tra le cosce della "Baldracca Londra", prima di partire per l'altro pianeta di nome Mexico......................mi è bastato per poter affermare che il senso della vita sta in una metropolitana.... Comunque non è di questo che voglio parlare, gli odori della vita quotidian-metropolitana sono tanti, piacevolmente fetenti, ma non ti fanno afferrare il senso della vita. Al limite aiutano a creare la giusta atmosfera, a sistemare lo scenario a prepararti la mente per afferrare il concettone, l'essenza, il biscottone. Sono le persone che ci danno il definitivo calcio in culo per scavalcare il muro dell'umana ignoranza. Dalle persone della metropolitana si capisce tutto. Cioè il necessario. Le puoi vedere ansimare per trovare un posto a sedere, sgomitare per sboccare sull'uscita, leggere un libro senza capirlo, sentire il Walkman a volume patogeno, sbirciare il giornale degli altri, lamentarsi del caldo letto appena lasciato, ridere e scherzare senza dire niente, discutere sul più figo e la più figa, divagare sulla figa e sulle pompe, abbassare la voce quando tali parole entrano nel discorso, fissare per la millesima volta le smunte pubblicità da metro', occhieggiare le gambe della bella ragazza in minigonna, guardare il vuoto credendo di vederci qualcosa, vedere le persone intorno facendo finta di guardare altro, guardarsi sul vetro credendo che sia uno specchio, abbracciare le colonnine di sostegno, meditare sulla vita e il resto.In metropolitana il numero dei meditatori esistenziali è esorbitante. Tutti pensano, rimuginano, comparano e analizzano, tutti pensano di essere gli unici a farlo, tutti decidono poi di tornare a casa e di scrivere il rantolante frutto di tanto spreco neuronale. Come questo. Alla fine rimane solo da tirare le conclusioni, aiutati dal tanfo visivo e l'obbrobrio olfattivo, aiutati dal fatto che per imparare e capire si devono ripetere le cose, con pazienza, volta dopo volta, e in metropolitana le azioni si ripetono sempre. Le conclusioni sono ovvie, il senso della vita è che non c’è senso e va vissuta com'è, questi grumi di cellule che si fan chiamare uomini e si spacciano per intelligenti ubbidiscono alle leggi di un branco di cromosomi tirannici, che subdolamente vogliono preservarsi e duplicarsi e per farlo nel miglior modo possibile hanno ben pensato di costruirsi intorno un essere umano. Un povero pirla, in fondo, che crede di pensare e ragionare, di poter decidere e fare, di essere intelligente e persino diverso. Un pirla astuto, in fondo, che trova sensi e significati dove non ce ne sono e si inventa attività giuste o divertenti, godibili e perseguibili.Si costruisce intorno una società e si fa plasmare totalmente da essa, contribuisce al lombricone umanitario e si fa ruminare dallo stesso.Si mescola alla gente perché lui è la gente e della gente assorbe tutto, ne diventa parte indistinguibile, ne è l'essenza, il succo, il caffè del pocket-coffee. Alla fine ha anche il coraggio di rivendicare una sua propria individualità. Geniale! Il bello e' che ci crede proprio! Si pensa diverso e forse anche migliore dei suoi simili. Quest'uomo è veramente notevole, in fondo era solo figlio di un gene ma si è convinto di essere figlio di Dio. Si è costruito un mondo e una religione, una scienza e pure una filosofia. E' da ammirare un tale "insieme di massa citoplasmatica", quantomeno ha fantasia. Non per niente, modestamente, "Veleno" ne fa parte.

martedì 13 febbraio 2007

START


...sussurra tacite parole
agli attenti sordi...
...perchè...
...l'attenzione vuole la
sua parte...!!!