mercoledì 28 febbraio 2007

L'IPERMERCATO DELLA MIA CITTA'.......


L’ipermercato aperto nella mia città è forse è un attimo sovradimensionato se teniamo conto che non arriviamo a 18000 "anime".
Quando entra una signora abituata a fare la spesa nel negozio sotto casa viene colta da agorafobia e labirintite già all’altezza del banco formaggi (3 kmq). Se non viene soccorsa in tempo da “Marisa, ho sempre un sorriso per Te” di solito muore nel giro di qualche ora.
All’ipermercato della mia città c’è un unità cinofila sempre pronta. Sono ex cani da valanga in pensione. Adesso cercano le persone che si sono smarrite tra il banco freddo e la pasticceria.
La pescheria dell’ipermercato della mia città inizia vicino al banco salumi, ma finisce a Cesenatico. Così il pesce è sempre fresco, ma tu devi pagare il pedaggio autostradale se vuoi comprarti il capitone da fare in umido.
All’ipermercato della mia città c’è anche il reparto “Etnico” (5,1 kmq). L’altro giorno una massaia incuriosita è tornata a casa con il “preparato per cus cus uzbeko”. Il marito l’ha uccisa con il Mocio Vileda.
All’ipermercato della mia città io ci vado anche se non mi serve nulla. Tanto c’è sempre qualche "bella" offerta. Ieri ho comprato un “set di coltelli, mortaio e pestello per cioccolato”.
Più tardi, a casa, quando ho realizzato, ho pianto..............ma in silenzio.

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